Mario Tozzi

Nasce a Fossombrone, in provincia di Pesaro-Urbino, primo di cinque fratelli. Suo padre Giacinto Tommaso, medico, stabilisce la famiglia a Suna sulla sponda piemontese del Lago Maggiore. Abbandona gli studi di chimica per dedicarsi alla sua vocazione artistica ed entra all’Accademia di belle arti di Bologna nel 1913 dove conosce Morandi e Licini. Si diploma nel 1915. Svolge il servizio militare nella prima guerra mondiale, nella quale perde due fratelli.

Congedato nel 1919, sposa una giovane francese, Marie Therèse Lemaire, e con lei si stabilisce a Parigi. Qui espone al Salon des Artistes Indépendantes, al Salon d’Automne e al Salon des Tuileries dove viene subito notato dalla critica. Nel 1926 ritrova a Parigi il suo amico Licini e conosce gli altri pittori italiani d’avanguardia. In particolare stringe amicizia col pittore e cartellonista pubblicitario Severo Pozzati.

Nello stesso anno espone alla prima mostra di Novecento. Fonda il Groupe des Sept (Gruppo dei Sette conosciuti anche come Les Italiens de Paris) con Campigli, de Chirico, de Pisis, Paresce, Savinio e Severini. Gli anni trenta sono per lui ricchi di affermazioni. È insignito della Legion d’onore dal governo francese[1].

Tornato a Roma nel 1936 si dedica all’affresco (nel 1938 per l’interno del Palazzo di Giustizia di Milano). Espone alla Biennale di Venezia nel 1938 e nel 1942.

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