Davide Nunziante

Davide Nunziante (Giaveno, 1979) comincia a dipingere ad olio all’età di otto anni imitando le gesta del padre Antonio Nunziante. A sedici anni abbandona prematuramente il Liceo Artistico ed entra nello studio d’arte Nunziante per imparare quella tecnica simbolo di una tradizione persa tra le righe del ‘900. Vende i suoi primi quadri a collezionisti privati fino al 2002, quando uscito da quello studio che tanto gli ha dato, inizia la collaborazione con la galleria G.I.O. Arte che gli dedica speciali televisivi su scala nazionale. Tra i suoi vari soggetti di natura simbolica nascono gli “omaggi”, opere concettualmente Pop, come Warhol riproponeva icone del consumismo, del cinema e della musica, Davide, con la soluzione del quadro nel quadro riporta alla luce icone della pittura come i manichini e le piazze d’Italia di De Chirico, le donne di Picasso e Modigliani, l’uomo con la bombetta di Magritte. Nel 2006, terminata l’esperienza delle vendite attraverso mezzo televisivo, le sue opere passano attraverso le case d’asta come Meeting Art e Finarte e comincia a lavorare con svariate gallerie tra cui Li.Art di Palermo, Spagnoli a Firenze e la Metamediale che lo porta nelle fiere italiane dell’Arte e nelle mostre collettive. Nascono i “fiammiferi”, inizialmente come rappresentazione dell’essere umano tra il bene e il male, l’amore e l’odio, il corpo e l’anima, poi sempre più grandi, giganti a guardia di mondi onirici, dimensioni alternative frutto della fantasia per far riposare la mente dal quotidiano. Nel 2010 rientra part-time nello studio del padre per aiutarlo nei progetti delle grandi mostre come “Nunziante dal Caravaggio” e “Nunziante, Bocklin, De Chirico”, e contemporaneamente si dedica a quell’altra passione che da sempre lo accompagna, la musica. Nelle vesti di cantante, chitarrista, compositore e manager, nel giro di pochi anni porta la sua Rock/Metal band “Fragore” ad essere tra le più rilevanti della scena underground italiana con all’attivo cinque album e decine di concerti in Italia e all’estero. Nel 2016, terminata nuovamente la collaborazione con il padre e dopo tre mostre in Sicilia grazie alla galleria Butera, nel 2017 è cominciata quella con la Chifari Art Gallery di Torino.

fonte http://chifariartgallery.it

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